Anche gli azionisti delle aziende farmaceutiche chiedono a gran voce la trasparenza degli studi clinici
AllTrials ottiene l’adesione alla campagna di sensibilizzazione da parte del mondo finanziario
24.7.2015 - Il quotidiano economico inglese Financial Times ha riportato ieri la notizia dell’adesione da parte degli investitori delle aziende farmaceutiche alla campagna di sensibilizzazione lanciata da AllTrials per la trasparenza degli studi clinici.
Fra azionisti, gruppi finanziari e ben 85 fondi pensione, gli investitori delle imprese farmaceutiche rappresentano un valore di circa 3.5 miliardi di sterline. La loro intenzione è chiedere alle compagnie nelle quali investono consistenti capitali, di redigere dei piani per garantire che tutti gli studi clinici - passati, presenti e futuri – siano registrati, e i risultati ottenuti resi pubblici.
Ben Goldracre, autore del testo “Bad Pharma” e cofondatore di AllTrials, ha così commentato la notizia: «E’ una svolta importante, ed è stato inviato un messaggio molto chiaro ai vertici e agli azionisti delle aziende farmaceutiche, che devono finalmente riconoscere che la medicina e la società sono cambiate, e le imprese non possono mantenere riservati i risultati di studi clinici che hanno coinvolto milioni di pazienti nel mondo. Oggi il mondo aziendale è diviso, da una parte c’è chi spinge per la totale trasparenza e dall’altra una vecchia guardia sospettosa e ancorata a logiche del passato».
Per Helena Viňes Fiestas, responsabile della ricerca sostenibile in BNP Paribas: «E’ essenziale che le compagnie pubblichino informazioni accurate e complete sui risultati emersi dagli studi clinici, perché questo influenza le decisioni degli investitori e la loro attesa in termini di ritorno sugli investimenti. Al pari dei medici e dei pazienti, anche gli investitori rischiano di essere fuorviati nelle loro decisioni da informazioni incomplete e imprecise».
Sire Lane direttrice della campagna di AllTrials intitolata Sense about Science (cfr. nostri articoli del 29 giugno, 22 giugno e 27 maggio u.s.) ha interpretato questa adesione «come un’allerta e una sveglia per tutti coloro che finora hanno creduto di poter ignorare lo sforzo sostenuto da AllTrials e la richiesta proveniente dal mondo pubblico e dai pazienti di maggiore trasparenza».