Come cambia l’epidemiologia dei GIST
Negli Stati Uniti, nel decennio 2001-2011 i casi di tumori stromali gastrointestinali sono cresciuti di circa il 40 per cento, passando da 0,55 casi ogni 100 mila abitanti a 0,78 casi con un picco di diffusione nella fascia di età compresa tra i 70 e i 79 anni (3,06 casi ogni 100 mila).
Sono alcuni dei dati rilevati da uno studio americano pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention che, secondo i ricercatori, si differenzia da tutti quelli che lo hanno preceduto: infatti è la prima ricerca a basarsi su diagnosi suffragate da esami immunoistochimici in grado di fornire una maggiore affidabilità nella definizione della patologia.
Grazie all’elaborazione dei dati riguardanti più di 6 mila pazienti con GIST, lo studio traccia dunque il profilo di chi è a maggior rischio di sviluppare questa famiglia di tumori: gli anziani (specie dopo i 70) sono più a rischio dei giovani; i maschi più delle femmine; i neri e gli asiatici più dei bianchi.
Sono stati inoltre rilevati i tassi di sopravvivenza dei pazienti con GIST: a cinque anni dalla diagnosi sopravvivono circa 4 pazienti su 5, con notevoli differenze a seconda dell’estensione del tumore al momento della diagnosi (oscilla tra il 77% delle persone con GIST localizzato al 41% di quelle con GIST metastatico).