Quasi nessuno dei trattamenti oggi in commercio sarebbe stato disponibile se centinaia di migliaia di pazienti in passato non avessero scelto di mettersi in gioco per provare personalmente una nuova cura.
Lo sviluppo di ogni trattamento è infatti il risultato di una collaborazione continua tra scienziati, medici e malati che comincia fin dalle prime fasi di sviluppo di un nuovo prodotto terapeutico. La ricerca è costantemente impegnata a cercare nuovi farmaci e approcci terapeutici, dalla chirurgia, alla radioterapia, fino alla combinazione di farmaci già presenti sul mercato. Per farlo, però, non bastano gli esperimenti in laboratorio compiuti su cellule o su animali, che sono comunque fondamentali. È necessario che ciascuno di questi interventi dimostri la propria efficacia e la propria non pericolosità su persone in carne e ossa.
È per questo che vengono realizzati gli studi clinici, una forma di ricerca fatta per confermare la sicurezza e l’efficacia di un nuovo trattamento (che ha già dimostrato di essere promettente) direttamente nei pazienti. Senza pazienti disponibili a partecipare agli studi clinici non ci sarebbero nuovi trattamenti né nuovi progressi contro le malattie. Ciò è ancor più vero in un’area come quella dei sarcomi, un gruppo di tumori rari, in cui si avverte forte la necessità di nuovi trattamenti. Gli studi clinici sono l’unico strumento per identificare nuove terapie che sostituiscano o affianchino la chemioterapia che, purtroppo, non è efficace in tutti i pazienti.
